Il 17 luglio del 2019 si è spento, a 93 anni, Andrea Camilleri autore dei famosi romanzi polizieschi del Commissario Montalbano ai quali ha fatto seguito la serie tv interpretata da Luca Zingaretti. Ci ha lasciato una delle figure più importanti della letteratura italiana che oltre ad essere stato uno scrittore era anche sceneggiatore, regista, drammaturgo e insegnante d’italiano, aveva insegnato regia all’Accademia nazionale d’arte drammatica. Andrea Camilleri nasce a Porto Empedocle (Agrigento) il 6 settembre 1925, dalla fine degli anni quaranta si trasferisce a Roma ma non dimenticherà mai la sua Sicilia. Inizia a lavorare come regista, autore e sceneggiatore sia per la televisione, per la quale diventano celebri gli sceneggiati di alcuni polizieschi come Il Tenente Sheridan e Il Commissario Maigret, sia per il teatro dove mette in scena opere di Pirandello, Beckett, Ionesco, Adamov e i poemi di Majakovskij.
Forte di questo straordinario bagaglio di esperienze, ha poi messo la sua penna al servizio della saggistica, campo in cui ha donato alcuni scritti e riflessioni intorno all’argomento spettacolo.
Col passare degli anni ha affiancato a quest’attività quella dello scrittore, scrivendo importanti saggi romanzati sulla sua Sicilia nati dai suoi studi sulla storia dell’isola. Con l’abbandono del lavoro di regista e sceneggiatore prende il sopravvento la scrittura e dopo una decina di anni a cercare un editore disposto a dargli fiducia nel 1978 pubblica Il corso delle cose passato quasi del tutto inosservato. Nel 1980 esce Un filo di fumo primo libro di una lunga serie ambientato a Vigata, cittadina siciliana immaginaria, a cavallo fra la fine dell’’800 e l’inizio del ‘900. Ma è con La stagione della caccia pubblicato nel 1992 che Camilleri diventa un autore di successo e la consacrazione arriverà con il primo romanzo poliziesco ambientato nella Vigata odierna La forma dell’acqua che ha come protagonista il Commissario Montalbano che dal 1999 è diventato un successo televisivo di fama internazionale. Nei suoi romanzi riguardanti Vigata sia quelli storici che non Camilleri ha creato un nuovo linguaggio o forse una nuova lingua derivante dal dialetto siciliano che ha affascinato e affascina migliaia di lettori.